venerdì 11 dicembre 2009

Il sociale e l'antisociale

Mi piace molto la musica dei cantautori, quella dei cantanti che hanno qualcosa da dire, da proporre.
Il loro modo di esporsi in maniera sempre originale. Guccini è uno di questi geni.
Nel 1967 pubblica nel suo primo disco la canzone Il sociale e l'antisociale, un testo formidabile (anzi due testi dato che sono due canzoni separate) in cui Guccini ne L'antisociale canta difronte al distretto di Gorizia durante il militare. L'antisociale sembra la risposta a Il sociale, una ballata, un testo di un galletto dell'Italia bene del dopoguerra, dell'ipocrisia dei valori, delle facce di circostanza.
"perchè fra i "bene" poi non conta l'astinenza, basta ci sia soltanto l'apparenza".
Mi piace molto la frase, forse la mia preferita, del bel paese salottiero, quello nelle belle stanze nelle feste in cui conta parlare di letteratura e dove ci si misura come persone solamente attraverso la finta beneficenza (dove agli occhi degli altri vince chi spende di piu') : "
Quindi non curo la mia intelligenza, la gente bene con questo non lega, ma alle canaste di beneficenza so sempre tutto sull'ultimo"Strega"

Poi viene il Guccini vero, quello che pieno di questi sorrisi di facciata, di questo uomo che si dice impegnato, che a volte è comunista e va a messa solo nei giorni di festa piu' importanti, che vuole andare in un'isola deserta in cui nessuno lo potrà piuì disturbare. E sentiamo allora delle parole che accostiamo veramente all'Artista Guccini, uno dei pochi cantanti italiani che non si è mai fatto vedere in televisione.
"radio a premi, caroselli, T.V., cine, radio, rallies,
frigo ed auto non c'è "Ford nel mio futuro"!
"

Insomma, grande Guccio.


"Odio la vita moderna fatta a scandali e cambiali,
i rumori, gli impegnati intellettuali.
odio i fusti carrozzati dalle spider incantati
coi vestiti e le camicie tutte uguali
che non sanno che parlare di automobili e di moda,
di avventure estive fatte ai monti e al mare,
Vuoti e pieni di sussiego se il vestito non fa un piego,
mentre io mi metto quello che mi pare...
"


2 commenti:

  1. E' una canzone molto bella, che esprime molto la società per bene che non è mai cambiata.

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  2. Amo questa canzone, una delle sue classiche. Mi piace il modo in cui ha separato le due canzoni, mettendole in antitesi una rispetto all'altra. Sono d'accordo con la tua analisi.
    :)

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